27 febbraio 2009

Il ministro britannico vuole il DAB

Il ministro delle Comunicazioni britannico, Stephen Carter, ha pronunciato un discorso a sostegno dell'adozione del DAB come unico sistema di diffusione radiofonica in Gran Bretagna. Discorso che ha sollevato qualche preoccupazione, racconta in questo articolo Mediaweek, nelle stazioni radio commerciali. I rappresentanti del settore hanno per esempio chiesto che il governo dia spazio alle licenze in FM anche dopo lo switchover dall'analogico al digitale (che comunque non dovrebbe avvenire prima del 2015, data peraltro ampiamente irrealistica). Lord Carter ha esortato tutte le parti in gioco a cercare di risolvere i problemi che il DAB ha avuto finora. Per esempio la mancanza di autoradio compatibili.
Intanto l'OFCOM, ci racconta il Guardian, ha modificato una regola che impediva alle stazioni radio di modificare il loro format prima che fossero trascorsi due anni dall'ottenimento della licenza.
Radio industry must choose DAB, says Carter

by Emma Barnett, mediaweek.co.uk 24-Feb-09

LONDON - Communications minister Lord Carter has put the onus on to the radio industry to make DAB the platform of choice for radio listening in the UK.

Speaking this morning at a conference hosted by the National Endowment for Science Technology and Arts, Carter said the interim Digital Britain report, released last month, had picked DAB as the "technology choice" for radio by backing it as the platform for the future of radio. But Carter said it was up to the radio industry to now ensure that was the case.
He said: "Things can be done by the radio industry to give DAB a future." However, he admitted it was possible for DAB to be taken over by other platforms, hence, why it was important for the radio industry to throw its weight behind DAB.
The radio industry has until 12 March to submit its case in support of DAB. The commercial radio sector is expected to call on the Government to reserve the currently unused capacity on the second national digital radio multiplex for future radio services.
As part of several demands linked to Lord Carter's interim Digital Britain report, the commercial radio sector also wants the Government to guarantee FM radio licences until beyond switchover, which is expected to occur no earlier than 2015. By doing so, commercial radio believes its future would be more secure, in turn allowing for more certainty to invest into digital radio.
Currently, FM licences are only renewed for those companies that commit to renewing their digital radio licences. The radio industry believes linking digital radio to FM licences damages its ability to raise finance to support digital growth. Without the certainty their FM licences will be rolled over, the industry argues that it limits their ability to raise finance for digital expansion.
According to a senior industry figure, the commercial radio industry will make a total of five requests to government in light of Carter's report. It wants public investment to ensure DAB coverage is extended to mirror FM coverage.
Plus it wants pressure to be exerted on car manufacturers to include DAB tuners in all cars, and it wants the Government to guarantee FM radio licences until beyond switchover. Further, commercial radio wants more freedom for stations to broadcast the same show across individual stations.
Finally, it wants the Government to reserve the unused capacity on the second national digital radio multiplex for future radio services. Channel 4-backed 4Digital Group, the consortium that won the licence for Digital Two in 2007, handed its licence back to Ofcom on 30 January.

20 marzo, radio, canzoni e lingua francese


Leggo sui giornali che il Festival di Sanremo sarebbe stato vinto da Paolo Bonolis e un non cantante come vincitore di un concorso musicale mi sembra adeguato al livello davvero sconvenientemente basso degli scampoli di "musica" che mi è capitato di ascoltare, credo nel corso della prima serata televisiva. Considerando che in Italia si produce ancora ottima musica popolare e d'autore (questa sera alle 21 - tra l'altro - Rai Radio1 organizza l'ennesima serata De André) mi chiedo a quale delle due tipologie di prodotto artistico si riferisse il nostro ministro della Gioventù (cielo...) quando ha parlato l'altro giorno di "incentivi economici e finanziari" da stanziare alle radio private che "dimostrano di sostenere la musica italiana e i giovani talenti del nostro Paese". Se i talenti sono quelli sentiti a Sanremo, forse sarebbe il caso di riservare i fondi, immagino lauti, come tutti quelli che affollano le promesse dei nostri governanti, ai cervelli costretti a lasciarlo il "nostro Paese". Sì, diamogli dei soldi per non tornare, così forse finiremo di doverci vergognare anche per loro.
Oggi scorrendo i commenti sulla sonora uscita meloniana, vedo i soliti riferimenti alle regole che in Francia impongono ai mezzi di comunicazione come la radio la trasmissione di una quota minima di produzione musicale nazionale. E' una regola ben nota in una nazione che non solo è notoriamente più orgogliosa della nostra, ma ha anche diverse buone ragione per esserlo. Per una coincidenza che sicuramente non è sfuggita alla giovanile ministra italiana, si sta per svolgere, in Francia, dal 17 al 23 marzo, la settimana incentrata sulla Giornata internazionale della francofonia (20 marzo). Nell'ambito di questa manifestazione, quattro canali di Radio France, Inter, Bleu, FIP e Le Mouv', trasmetteranno, il 20 marzo appunto, una programmazione musicale esclusivamente in lingua francese. Come scrive RadioActu:

Radio France compte célébrer la Journée internationale de la francophonie, organisée le vendredi 20 mars prochain. A cette occasion, les stations du groupe, France Inter, France Bleu, Fip et Le Mouv', diffuseront une programmation musicale "100% chansons françaises ou francophones". A l'instar des autres antennes des Radios Francophones Publiques (RFP) dont Radio France fait partie, le groupe radiophonique bouleversera ainsi la programmation de ses chaînes. Cette journée "représente un vrai défi, notamment pour Le Mouv' qui s'adresse aux jeunes" explique Radio France. "Les radios vont unir leurs efforts pour faire, en musique, une place encore plus belle à la langue française". Du côté des autres membres des RFP, La Première Chaîne, Espace Musique, Bandeàpart, La Première, VivaCité, Pure Fm, La 1ère, Option Musique et Couleur 3 consacreront également leur programmation à la chanson francophone.

Quello che segue è il comunicato di Radio France su altri eventi previsti nel corso di questa manifestazione. Se amate la lingua francese vi suggerisco una visita, oltre che al sito ufficiale dell'evento sul dominio francophonie.org, anche un piccolo pèlerinage sulle pagine della associazione RFP Les Radio Francophones Publiques nonché sul sito che il ministero della Cultura e della comunicazione francese dedica alla Semaine de la langue française. Qui potrete scaricare grautitamente un libretto sulle dieci parole francesi più significative per il nostro futuro. Quali sono? Ecco la lista in ordine sparso, quasi perfettamente comprensibile anche per i non francofoni e a mio modesto parere bellissima, come il vocabolario cui appartengono: pérenne, génome, désirer, transformer, capteur, compatible, clic, vision, claire de Terre e ailleurs, altrove, che lo scrittore Paul Morand definiva "un mot aussi beau que demain". Per chi ancora se lo aspetta un domani e un altrove. C'è chi si deve accontentare di pere e meloni.
Semaine de la Francophonie

A l'occasion de la Semaine de la Francophonie qui se déroulera du 17 au 23 mars 2003, les Radios francophones publiques; Radio France, Radio-Canada, la RTBF (Belgique) et la RSR (Suisse), ont choisi de dédier la Journée internationale de la francophonie, le jeudi 20 mars, aux nouveaux talents francophones.
Deux débats sur la musique, ouverts aux professionnels (journalistes, industrie du disque… ), seront organisés, le 20 mars, au CAPE, à la Maison de Radio France:

> A 10 h 30 : Star Academy, Pop Idol : machine à cloner les nouveaux talents ? Pour quelle culture musicale ?
> A 15 h Les labels indépendants et la radio

En soirée, à 21 heures, concert des nouveaux talents Salle Olivier Messiaen. Ces jeunes talents seront parrainés par Marc Lavoine avec la participation du groupe Magic System, de Souad Massi et de Natasha St Pier.
L'entrée est gratuite dans la limite des places disponibles. Les invitations sont à retirer dès le 13 mars à partir de 10 heures dans le grand Hall de la Maison de Radio France.

Les Trophées de la Langue française

Fête à destination des quelques dizaines de millions de francophones sur la planète, les premiers Trophées de la Langue Française seront diffusés sur TV5 Europe le 19 mars, sur TV5 Canada le 23 mars 2003 et sur France Inter prochainement.
Enfin, Radio France Multimédia est également partie prenante de la Semaine de la Francophonie avec ses radios thématiques :
- La radio du livre qui met en avant des livres et des événements en relation avec la francophonie.
- La radio du goût avec des recettes en provenance de pays francophones.
- Le site des Français à l'étranger : infos pratiques, chroniques, reportages pour tous les Français expatriés.


Un sito discutere del domani della radio


Per tutto il mese di febbraio - e mi spiace d'essermene accorto solo adesso - Radio France ha discusso del "domani della radio" con un sito, Demain Radio France, pieno di contributi e pareri di operatori e ascoltatori sul futuro di questo mezzo. Presentando l'iniziativa il presidente e direttore generale di Radio France Jean-Paul Cluzel afferma che "l'universo mediatico va incontro oggi a mutamenti profondi. Le tecnologie digitali e il successo di Internet sono all'origine di una serie di importanti evoluzioni, sia per quanto concerne la produzione di contenuti, sia nel modo di distribuirli: oggi radio, televisione, stampa e siti Internet tendono a unificarsi sugli stessi supporti... L'obiettivo di questo forum è invitare i nostri ascoltatori a dirci quel che si aspettano da noi, tanto in materia di informazione, di programmi o di contenuti, come sulla maniera di accedervi: radio, siti web, telefonia mobile, e quant'altro."
Fino al 5 marzo è ancora possibile iscriversi e partecipare alla discussione sul futuro della radio pubblica, considerando che proprio grazie a Internet il termine "radio pubblica", partecipativa, collettiva, assume una valenza che incontra i suoi limiti naturali (o forse li perde definitivamente) non più nella dimensione geografica ma esclusivamente in quella linguistica e, nel caso della musica, puramente emotiva. Ma come oggi la radiofonia non ha più frontiere. Non ho più bisogno della ionosfera per sentire la radio nazionale francese (o quella australiana) meno "mia" della RAI. Ragionando da appassionato cacciatore di segnali lontani il divertimento viene un po' a scemare, ma l'idea di partecipare non solo alla conoscenza, alla salvaguardia, ma anche all'accrescimento di tale patrimonio risuona come una concreta speranza di riuscire a superare, un giorno, le insensate divisioni e il provincialismo che ci affliggono.
Grazie, Radio France, questa area di discussione è davvero uno splendido cadeau.

Sette mesi per leggere Guerra e Pace alla radio

Il romanzo più rappresentativo dell'800, forse dell'intera storia del romanzo (Thomas Mann, che un po' se ne intendeva, disse che la sua "forza narrativa non ha semplicemente eguali"). Duemila pagine in quattro tomi, scritto in "soli" cinque anni, Guerra e Pace di Lev Tolstoj, diventa protagonista in Germania di una lunga maratona radiofonica: la lettura integrale da parte dell'attore teatrale Ulrich Noethen (mio quasi perfetto coetaneo e figlio di un pastore protestante). La lettura del primo libro di Guerra e Pace, ovviamente in tedesco, parte dalle frequenze berlinesi di RBB Kultur - ripresa dai canali culturali di NDR, SWR e Radio Bremen - il prossimo 16 marzo alle 14.30. Il racconto ha richiesto 35 giorni di lavorazione da parte di Noethen e del suo regista Ralph Schäfer, ha prodotto circa 250 ore di audio tradotte in sette mesi di programmazione. La storia delle famiglie Bolkonski, Rostow e Kuragin sullo sfondo della tragica invasione napoleonica della Russia sarà anche disponibile in versione audiolibro, in un cofanetto - si fa per dire - di 54 dischi al costo di 199 euro.

KULTURRADIO-LESUNG
VOM 16. MÄRZ BIS 5. MAI 2009,
MONTAG BIS FREITAG, 14.30 BIS 15.00 UHR

Ulrich Noethen liest „Krieg und Frieden“

Am Montag, 16. März 2009, startet im Kulturradio vom rbb eine außergewöhnliche Lesung: Der Schauspieler Ulrich Noethen liest „Krieg und Frieden“ von Leo N. Tolstoi in einer ungekürzten Fassung. Das erste Buch des vierteiligen Romans steht jeweils montags bis freitags um 14.30 Uhr (Wiederholung um 23.04 Uhr) auf dem Programm.
Der Rundfunk Berlin-Brandenburg (rbb) hat gemeinsam mit dem NDR, SWR und Radio Bremen dieses Epos von über 2 000 Seiten in ca. 250 Stunden aufgenommen. Ulrich Noethen hat an 35 Tagen mit nie nachlassender Konzentration und beeindruckender Modulationsfähigkeit den Text gelesen - gefordert und gefördert von Regisseur Ralph Schäfer; sieben Monate wurde das Tonmaterial anschließend geschnitten. Zunächst ist vom 16. März bis 5. Mai das erste Buch zu hören, die drei weiteren Bücher des Romans folgen nach jeweils kürzeren Unterbrechungen.
In nur fünf Jahren schrieb Tolstoi sein erstmals 1868/69 erschienenes Epos „Krieg und Frieden“. Er entwirft darin ein historisches Panorama der napoleonischen Kriege in den Jahren 1805 bis 1812. Das Buch ist zugleich eine Familienchronik und ein Loblied auf Russland, auf die Schönheit der Landschaft und Natur und auf seine Menschen. Im Jahre 1805 einsetzend und dem Gang der kriegerischen Ereignisse bis 1812 folgend schildert Tolstoi die Schlachten von Austerlitz und Borodino, zeigt das brennende und von seinen Einwohnern verlassene Moskau, erörtert militärstrategische Probleme und reflektiert über geschichtsphilosophische Fragen. Was dem Roman bis heute Kraft und Tiefe verleiht, sind seine Menschen, ihre Leidenschaften und Ängste, ihre Auseinandersetzung mit der Wirklichkeit und mit sich selbst. Tolstoi zeigt drei Familien, die Bolkonskis, die Rostows und die Kuragins, deren Mitglieder auf vielfältige Weise miteinander in Beziehung gesetzt werden. Die zwei zentralen Personen, in denen sich Tolstoi selbst porträtiert hat, sind der ehrgeizige und harte Fürst Andrej Bolkonski, der erschüttert die Nichtigkeit der Welt erkennt, als er verletzt auf dem Schlachtfeld liegt, und der naive und zögerliche Pierre Besuchow, der versucht, ein besserer Mensch zu werden. Um diese beiden gruppiert sich eine Vielzahl von Menschen, die Tolstoi mit großer Intensität porträtiert: die zarte und etwas flatterhafte Natascha Rostow, die mit Bolkonski verlobt ist, zum Schluss aber Besuchow heiratet, der leichtfertige Graf Rostow, der sein Vermögen verprasst, den müden Feldherren Kutusow, der einfach alles geschehen lässt und gerade deshalb zum Kriegshelden wird.
Tolstoi selbst hat seinen Roman in seinem Streben nach umfassender Darstellung menschlichen Lebens mit der „Ilias“ verglichen, und Thomas Mann hat lakonisch konstatiert: „Die erzählerische Macht dieses Werks ist ohnegleichen.“
Das Hörbuch „Krieg und Frieden“ erscheint bei „Der Audio Verlag“ (DAV) und ist ab 16. März 2009 im rbb-Shop Berlin, Kaiserdamm 80/81, im rbb-Shop Potsdam, Marlene-Dietrich-Allee 20, und im Handel erhältlich. Die komplette Box umfasst 54 CDs und kostet 199,00 Euro.

Sprecher: Ulrich Noethen
Regie: Ralph Schäfer, Kulturradio vom rbb
Redaktion: Claus-Ulrich Bielefeld, Kulturradio vom rbb

Die Sendetermine
Ab 16. März jeweils Montag bis Freitag:
Kulturradio vom rbb 14.30 bis 15.00 Uhr (WH 23.04 Uhr)
NDR Kultur 22.05 bis 22.35 Uhr
Nordwestradio (RB) 18.30 bis 19.00 Uhr
SWR2 14.30 bis 14.55 Uhr

26 febbraio 2009

NSR non ferma asta Worldspace (che slitta ancora)

La newsletter online RapidTV News ricostruisce le ultime vicende della messa all'incanto dell'operatore satellitare Worldspace, rivelando anche alcuni interessanti retroscena su New Satellite Radio, la società italiana che in joint venture con Worldspace Europe guida il progetto di Worldspace Italia. L'asta di Worldspace, fissata presso una corte del Delaware, ha subito diversi slittamenti in queste settimane perché le parti coinvolte nel fallimento, come i creditori e i partner di Worldspace hanno presentato diverse obiezioni. Ho anche scoperto, sul sito dello studio legale che assiste Worldspace, Kurtzman Carlson Consultants, una pagina con molti documenti ufficiali interessanti.
Ma veniamo a NSR. Da quanto racconta Chris Forrester su RapidTV News, il primo slittamento risale alla metà di gennaio, quando tra il 22 e il 23 gennaio il tribunale del Delaware incaricato della gestione della dismissione delle proprietà Worldspace sotto la protezione del Chapter 11 della normativa fallimentare, avrebbe ricevuto, tra le obiezioni alla vendita, quella dei soci italiani di Worldspace Europe. New Satellite Radio avevo sostenuto davanti ai giudici americani che Worldspace non aveva alcun diritto di cedere il transponder del satellite AfriStar che Wordlspace Italia avrebbe dovuto utlizzare per diffondere i programmi al pubblico italiano, chiedendo di depennare questo transponder dai beni che Worldspace avave indicato nella sua lista degli assett. In pratica NSR asseriva che Worldspace aveva già conferito l'uso del transponder alla joint venture europea, perdendo di fatto il diritto di venderlo a qualcun altro. E' evidente che NSR vuole evitare il rischio di perdere la possibilità di usare il satellite AfriStar una volta che questo finirà nelle mani di qualcun altro.
Una mozione di emergenza di NSR è stata presentata anche il 22 febbraio, poco prima della nuova data fissata per l'asta, il 23. Riunito per l'occasione, il tribunale ha infine optato per un nuovo rinvio, al 6 marzo, anche per esaminare la controdocumentazione presentata da Worldspace per difendersi dalle pretese di New Satellite Radio. La tesi è che il transponder non è mai stato conferito a nessuno, il satellite AfriStar è pur sempre di proprietà di Worldspace e che i piani di Wordlspace Italia non erano altro che... Piani. Da quanto scrive RapidTV i giudici sarebbero propensi a negare la rivalsa presentata dalla società italiana, controllata da Class Editori. Le prospettive, per Worldspace Italia diventano sempre più incerte. I satelliti Worldspace potrebbero anche finire sotto il controllo di un operatore europeo come SES Astra, ma a quel punto la decisione sul progetto di pay radio satellitare verrà presa dal nuovo acquirente. Bisognerà aspettare l'esito della gara, tra poco più di una settimana.

Worldspace allegations over sale

Chris Forrester
25-01-2009

Jan 22 and 23 saw a flurry of formal objections filed at the Delaware Bankruptcy Court which is looking after the Worldspace Chapter 11 restructuring. One claims Worldspace does not own everything on sale.
Most of the objections refer to understated debt amounts, with some showing considerable shortfalls in Worldspace’s calculations. Perhaps more important, however, was a detailed allegation from Worldspace’s Italian partners that the bankrupt broadcaster is deliberately attempting to sell “assets it does not own”.
Today (January 26) an auction of Worldspace assets is due to take place, and on Friday the Court is scheduled to decide who takes over the business, dependent on the bids made at today’s auction. The motions now before the Court could scupper those plans.
The major objection on Jan 23 was from New Satellite Radio SRL (NSR), the joint-venture business that Worldspace had in place with Italy’s Class Editori to develop a European radio system. NSR is claiming that Worldspace’s Chapter 11 forward plans, when the business is acquired by a new owner this week, would potentially see the Worldspace/NSR agreement assigned without preserving certain valuable rights.
The Italian filing to the Delaware Court states specifically that Worldspace “are attempting to sell assets it does not own, including the Worldspace NW AfriStar beam, the 40 channels utilising the beam, and other property already contributed to [Worldspace Italy] under the Partnership Agreement”.
The document continues, saying: “New Satellite Radio is a 35% owner of Worldspace Italy, with the balance owned by WSH, a Danish company. Worldspace directly owns 100% of WSH. Neither WSH nor Worldspace Italy are Debtors in this case and are not otherwise in bankruptcy. Worldspace Italy was formed to create and implement satellite radio in Italy. Worldspace Italy is incorporated in Italy.”
New Satellite Radio in its filing then explains how the above mentioned assets, and others, were ‘invested’ by Worldspace as their contribution to the Italian venture. The documents show that Worldspace Italy could use the 40 channels of bandwidth “free of charge” for 7 years. The document states that the Italian company has entered into various contracts with third parties to implement satellite radio in Italy, and has “performed substantially” all of its contributions to the Partnership Agreement, not least securing auto contracts with Fiat and Ferrari, procuring terrestrial repeater locations and installations, and obtained Italian broadcast authorisations.
NSR says it remains supportive of Worldspace being sold, but that the “efforts respect the Italian Project” and says that the sale motion is “premature”.
Other complaints came from electronics specialists Delphi, which outlined that Worldspace’s valuation of its debt obligations to Delphi is wrongly stated. Similar objections come from research institute Fraunhofer, Italian automaker Fiat, and others.

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Worldspace sale today

Chris Forrester
22-02-2009

Pay-radio broadcaster Worldspace has its Chapter 11 auction sale scheduled for today, Feb 23. The event takes place at 10am local time in the offices of Shearman & Sterling LLP, in New York.
Qualified bids actually had to be submitted in writing last week (by Feb 18) together with the financial background to the bidding company and other relevant documents. The auction takes place only where there are rival bidders for the same specified asset.
The final stage is before the judge in case, Judge Peter J Walsh, and is scheduled to take place this Wednesday, on Feb 25. This is a re-run of an earlier sale process, which was abandoned because there were no qualified bidders, according to Court documents.
Last Friday, Feb 20, saw a flurry of Court Motions filed in the case. Most were routine, but one from New Satellite Radio SrL, already a creditor of Worldspace and in essence representing Worldspace’s partners in their European operations, which argued (not for the first time) that Worldspace was selling assets it was not entitled to sell. New Satellite Radio wanted sight of the bids submitted, “because [Worldspace] are seeking to sell Non-Debtor assets for which NSR has an indirect interest and which are vital to its business.”
The Emergency Motion further argued that despite it not bidding for the distressed assets, it should still be able to examine the submitted bids.

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NSR fails in Worldspace legal challenge

Chris Forrester
24-02-2009

On Feb 23 we reported the then-impending auction of Worldspace’s assets, and the objections to the sale from New Satellite Radio (NSR) which in a Motion before the Court argued that Worldspace was selling assets it was not entitled to sell. NSR seems to have lost the argument.
NSR was asking the Court to permit it to see what bids had been submitted. NSR is the European joint-venture with Worldspace which contains players like Fiat.
Worldspace itself, as well as the Official Committee of Unsecured Creditors, objected to allowing NSR sight of the bids, nor did they want to permit an emergency teleconference to discuss bids. “In this instance the Committee staunchly opposes the release of bids to NSR,” said their Court Motion, “as [we] believe it could have a detrimental affect on the sale process.” Their argument continued, saying, “The next several days are critical…as all professionals are working feverishly on negotiating the terms of the sale. NSR’s requests are nothing more than ill-timed distractions to this critical process.”
Today, Feb 25, there are a series of hearings scheduled before bankruptcy judge Peter J Walsh, including the formal Sale Hearing (scheduled for 2pm), which will determine how the Worldspace assets are distributed.

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Legal unhappiness over Worldspace sale

Chris Forrester
26-02-2009

On Feb 25 the sale process for Worldspace’s assets was originally due to have been taking place at a Delaware bankruptcy court. A last-minute postponement pushes the Hearing Date back to March 6. Meanwhile, Worldspace filed a massive 192-page document that said – in effect – that its former European partner New Satellite Radio SrL, had made “unfounded and unconvincing” assertions that Worldspace was selling assets it was not entitled to sell.
The basis for NSR claims is that contracts and exchanges of letters between itself, and its partners (Worldspace Italia), and Worldspace formed agreements whereby NSR would use capacity on AfriStar to beam satellite radio services to Europe, and in particular Italy. The agreements amounted to an “indefeasible right of use” (IRU) to supply more than 40 channels of audio using the Northwest beam of Afristar.
“WorldSpace Italia was never granted an IRU or any other ownership right,” says the Feb 25 document. “At most WSI has an executory, contingent, contractual right of future use of the AfriStar satellite. WSI never acquired an IRU or any other ownership right in the AfriStar satellite broadcasting capacity.” The affidavit then goes on to list all the reasons why neither WSI or NSL had any reason to assume those alleged rights.
Rapid TV News is of the (non-legal) opinion that this action, like all else of the catastrophe that surrounds Worldspace, will no doubt run and run and provide guaranteed income for an army of lawyers for some considerable time yet.

Somalia, Russia, Messico: l'asse del sovvertimento

Una segnalazione marginale - ellittica rispetto ai miei soliti argomenti, ma non del tutto offtopic - che rappresenta una lettura di grande fascino e irrequietezza. La rivista Foreign Policy ha dedicato il suo numero di marzo/aprile 2009 a tre aree del mondo da cui potrebbero arrivare grandi guai e discontinuità. Con tutta la loro massa di tragedie e morti ammazzati, le nazioni dell'asse del male di Bush sono, al confronto, secondo il giornale, solo un nostalgico, quasi affettuoso ricordo rispetto al nuovo Axis of Upheaval, l'asse del sovvertimento. Perché Somalia (il posto più pericoloso del mondo), Russia e Messico rappresenterebbero oggi tre incognite assolute, due delle quali ci appaiono vicinissime e, credevamo, non del tutto estranee.
A scrivere di queste tre nuove minacce agli equilibri internazionali, FP ha chiamato Jeffrey Gettleman, corrispondente dell'ufficio di Nairobi del New York Times (Somalia), Arkady Ostrovsky, dell'ufficio moscovita dell'Economist (Russia) e Sam Quinones, giornalista di origine messicana autore di due recenti testi sui problemi dell'immigrazione clandestina e delle bande dei narcos, che in Messico hanno assunto le proporzioni di un vero e proprio tentativo di destabilizzazione, quasi di autonomismo armato (con un conteggio delle vittime che tiene testa alle luttuose cifre iraqene). Tre contributi straordinari e molto veridici. Nessuno può dire infatti che cosa potrebbe derivare da una ex nazione come la Somalia, dove un'intera generazione di uomini e donne non conosce il significato della parola governo, dove il terrorismo di matrice islamica e non solo trova un porto compiacente e del tutto fuori controllo e dove i conflitti dell'est africano possono trovare un epilogo di proporzioni inusitate, senza che nessuno possa muovere un dito (che non sia sul grilletto di un inutile fucile automatico). Nessuno può immaginare che fine farà il patto stipulato tra Putin e i suoi elettori (pugno di ferro e soppressione fisica dei giornalisti scomodi, contro stipendi elevati) negli anni della crisi economica ed energetica. E nessuno può prevedere l'effetto di una frontiera esplosiva su una fascia così ampia degli Stati Uniti. Da leggere assolutamente per sapere da dove arriveranno le prossime tegole.

25 febbraio 2009

Tilimi, un walkie-talkie per iPhone, Mac e Win

Da bravo scout di curiosità webradiofoniche l'amico Francesco Delucia ha scovato una curiosa applicazione di instant messaging vocale realizzata qui in Italia, nella provincia di Pordenone, dalla Aleagames di Polcenigo. Il programmino si chiama Tilimi, è stato sviluppato per iPhone nonché per Mac OS e per Windows, e implementa una vera e propria radio ricetrasmittente, con tanto di canali da selezionare e pulsante "push to talk".
Parlavo proprio oggi di push to talk con Davide Marrone, l'inventore della piattaforma per lo scambio di SMS via Internet, Skebby. Non tutti sanno che tra le tante funzionalità implementate nel GSM, c'è anche la possibilità di scambiarsi messaggi vocali, codificati con il VOIP e inviati in modalità dati. I telefonini abilitati al push to talk possono inviare e ricevere questi messaggi a un singolo abbonato o a un gruppo di numeri. L'unico problema è che il servizio dell'operatore deve abilitarlo, il push to talk, e purtroppo non sono in molti ad averlo fatto, probabilmente per paura che la cosa finirebbe per cannibalizzare gli introiti delle telefonate. Il servizio consentirebbe di utilizzare il telefonino come una specie di walkie talkie.
Tilimi ha più o meno la stessa funzione, anche se a quanto leggo il software per iPhone funziona solo quando lo smartphone Apple si trova sotto copertura wi-fi. La filosofia del software, da come viene presentata sul sito del suo inventore, Lucio Cosmo, è piuttosto quella del "baracchino" da Citizen Band. La ricetrasmittente di Tilimi dispone di cento canali, molti dei quali sono attivabili gratuitamente da quasiasi utente (altri servono per comunicazioni di servizio). Ma sarà anche possibile "acquistare" l'uso esclusivo temporaneo del canale, attraverso dei "crediti" che verranno messi in vendita sul sito www.tilimi.com. L'interfaccia di Tilimi è molto semplice, l'attivazione gratuita, e penso che uno possa divertirsi parecchio con mille applicazioni hobbystiche o semiprofessionali.

Twisten.fm, una radio creata con Twitter

E' davvero pretty cool, come scrive Tom Webster oggi sul blog The Infinite Dial, il nuovo servizio che ci permette di "ascoltare" Twitter, imperante piattaforma di micro blogging. Nato da GrooveShark, un social network specializzato nella condivisione di ascolto e notizie su nuovi gruppi musicali, Twisten si interfaccia ai flussi di Twitter e intercetta i post riferiti a complessi, cantanti, brani musicali. L'aspetto davvero intrigante è che Twisten non si limita a intercettare le segnalazioni, ma offre un link diretto alla musica MP3. Infinite Dial lo presenta come uno strumento formidabile, per i direttori artistici delle stazioni radio, per stare al passo dei gusti musicali dei giovanissimi e individuare, e possibilmente anticipare, le possibili tendenze. Fantastico, no? In pratica Twisten è una Web radio con una playlist aggiornata secondo per secondo. con brani musicali usciti letteralmente da poche ore. Mi sa che questa piacerà al buon Bak e non solo a lui...


Twisten.FM Lets You Listen To Twitter
Feb. 13, 2009 by Tom Webster

This is pretty cool: Twisten.FM. If you have used Twitter for any length of time, you know that while the constant river of 'tweets' can be entertaining (and distracting), the real power of Twitter comes from unlocking its search capabilities (search.twitter.com). The ability to search for keywords and phrases important to you, your station and your listeners--and then to subscribe to those search results--is a fantastically powerful way to tap into the zeitgeist of the ever-growing community of Twitter users and to stay on top of trends that haven't even happened yet.
Twisten.FM leverages the power of Twitter search by honing search results only to what people are listening to. By aggregating results from some of the many services that post what you are listening to on Twitter, Twisten provides a real-time dashboard of what your friends and followers are listening to. The service allows you to play the songs being 'tweeted,' tag them as 'favorites' and even send them to someone else.
For now, Twisten is simply a very-well executed scrolling playlist of what your friends are listening to. However, Twisten was developed by Grooveshark, a social music community with a number of compelling features for sharing and listening to music, and I think Twisten's real future lies in its potential to create "friend radio" networks--just as Pandora or Slacker allow you to create custom stations by adding your favorite artists, I can see a day when Twisten allows users to create streaming radio stations by adding their favorite Twitterers--the folks on Twitter who have earned their place with a given tribe as an arbiter of musical taste--and creating a little more space between those little white earbuds for shared experience.

24 febbraio 2009

Sanremo, a Villa Nobel i 100 anni del premio a Marconi


Il 2009 è l'anno delle celebrazioni dei cento anni del premio Nobel conferito a Guglielmo Marconi per la fisica. Com'era prevedibile sono in programma tante manifestazioni e una di queste, mi segnala Andrea Borgnino, si terrà a Sanremo dove - e forse questa per molti, almeno lo è stata per me, è una notizia - ha trascorso i suoi ultimi anni di vita Alfred Nobel in persona. Di salute alquanto cagionevole, Nobel cercava un posto dal clima più favorevolo per curarsi i raffreddori e la brutta angina pectoris di cui soffriva. Lo trovò a Sanremo, dove acquistò una villa che dopo di lui fu ribattezzata Villa Nobel, oggi di proprietà della provincia di Imperia.
Nella villa, la locale associazione dei radioamatori, l'ARI, organizza dal 13 al 28 giugno una mostra retrospettiva di radio d'epoca e il giorno 19 giugno ci sarà, presso il teatro dell'opera del Casinò di Sanremo, un convegno che vedrà la partecipazione di alcuni premi Nobel per la fisica, tra i quali l'astrofisico Joseph Taylor Jr., radioamatore con la sigla K1JT (sono pochi i radioamatori con una home page sul sito dell'Università di Princeton), autore di famosi software per la comunicazione digitale a bassissima potenza e laureato col Nobel per la sua scoperta delle stelle pulsar.
Andando a leggere la storia di Villa Nobel, ho scoperto molte cose sull'inventore della dinamite e del premio più ambito dall'intera comunità scientifica mondiale. Sono per esempio venuto a conoscenza, attraverso i siti della fondazione che porta il suo nome, che Nobel ebbe persino una vena letteraria e compose poemi e drammi. Potete leggere le interessanti note di Åke Erlandsson su queste attività del brillante chimico svedese, su questo indirizzo del sito Nobelprize.org, dove troverete il testo del poema The Riddle, da un Nobel diciottenne, a Parigi, in seguito alla più classica delle delusioni d'amore. Qualche anno dopo, Nobel scriveva a un'altra donna, allegando una versione rivisitata di The Riddle (che significa enigma, indovinello), scrivendo "Vous avez dit autrefois que je suis une énigme". A quanto leggo, la vita e la personalità di Nobel ebbero davvero, per la famiglia, i contemporanei, e i suoi successivi biografi, un carattere molto enigmatico. Alfred Nobel morì nella sua villa del ponente ligure, ancora relativamente giovane, a 66 anni, nel 1896, poco dopo gli esperimenti del giovane Marconi.

23 febbraio 2009

Viva la coca! Evo Morales DJ al carnevale dei cocaleros

Il presidente boliviano Evo Morales sarà ai microfoni di Radio Causachun Coca martedì 24 febbraio, ultimo giorno di carnevale in Bolivia, dalle 5 del mattino locali (le dieci da noi). Sarà un programma maratona che durerà fino a mezzogiorno e in cui Morales - riferisce il portale di Red Patria Nueva (la catena di emittenti voluta dallo stesso presidente) - rievocherà il suo passato dai microfoni di un'altra emittente della regione dei cocaleros, Radio Chipriri.
Causachun o kausachum in lingua quechua significa evviva!: evviva la coca è uno degli slogan coniati dal presidente più etnico dell'america latina. L'emittente di Cochabamba trasmette in onde medie, ma da qualche tempo è stata segnalata in onde corte su 6075 kHz (credo che ultimamente sia un po' irregolare). La trasmissione dovrebbe essere ripresa da Red Patria Nueva, ma non so se sarà possibile avere uno streaming (col mio Mac non riesco a collegarmi al link pubblicato sul sito). A quell'ora, non sarebbe comunque possibile sintonizzarsi dall'Italia. L'annuncio di Causachun registrato in Colombia è disponibile su Dxing.info.
Morales conducirá el martes un programa maratoniano de radio
21-02-2009 La Paz | EFE

El presidente de Bolivia, Evo Morales, dirigirá el próximo martes de Carnaval un programa maratoniano de radio que comenzará en la madrugada en una emisora de propiedad de los productores de coca, informaron hoy fuentes oficiales.
El programa comenzará a las 05.00 hora local (09.00 GMT) en la radio Kausachum Coca (viva la coca en quechua), situada en la zona cocalera del Chapare, confirmó el ministro de Culturas, Pablo Groux.
En la publicidad difundida hoy sobre el programa, que será retransmitido al país por la red Patria Nueva, el propio Morales confirma que hará la dirección durante el mayor tiempo posible.
"(Vamos) a ver hasta dónde puedo aguantar dirigiendo la radio", dijo Morales en esa cuña, en la que también se anuncian contactos en vivo con corresponsales y la población durante la emisión.
El martes será el cuarto y último día del Carnaval en Bolivia, jornada conocida como "martes de Ch"alla", dedicada a rituales de madrugada para pedir a las deidades andinas, como la Pachamama (Tierra), bendiciones para los bienes de la casa y la producción agrícola.

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EVO MORALES EL MARTES 24 INICIA RED DE TELEFONÍA DE ENTEL EN TODO EL TRÓPICO DE COCHABAMBA Y CH`ALLARA INSTALACIONES LA RADIO CAWSAMCUN COCA

La Paz, 22 de febrero- El presidente del estado Plurinacional, evo Morales, anunció que este martes 24 indicará la red de ENTEL en todo el trópico de Cochabamba y ch`allará las instlaciones de la radio Cawsacum Coca en el Trópico de Cochabamba.
Indicó que en esa oportunidad recordará desde las 5 de la mañana hasta el mediodía sus tiempos de lucha en Radio Chipriri y estará en contacto con el pueblo para dialogar con el pueblo. En esa ch´alla estarán presentes, Ministros den Estados e invitados especiales.
Además en el Trópico de Cochabamba inaugurará un canal de televisión con el propósito de informar a todoa lam población así como difundir programas educativos.



Boston-Los Angeles a piedi, per la radio license-free

C'è una stazione comunitaria nei sobborghi di Boston, a Roxbury che serve, in un raggio di poche miglia, un pubblico fatto essenzialmente di afroamericani. Una stazione che non ha "identificativo" per il semplice fatto che non ha la licenza. In compenso ha già ricevuto 17 mila dollari di multa dal regolatore, la FCC. Uno dei proprietari, Charles Clemons, dice che a Touch FM la licenza non serve perché trasmette con meno di 100 watt, che con una potenza del genere le radio come quelle dovrebbero poter continuare a svolgere il loro ruolo senza chiedere altro. La FCC non è d'accordo. Per protestare contro questa situazione e sensibilizzare la pubblica opinione sul Low Power Radio Act, una proposta di legge passata alla camera ma non al senato, anni fa, Charles ha deciso di andare a Los Angeles. A piedi. Le condizioni per l'approvazione di un regolamento che consenta a Touch FM e altre emittenti uno spazio regolarmente autorizzato ma esente da eccessiva burocrazia, ci sarebbeo anche. Dal 2007 c'è una seconda proposta, il Local Community Radio Act, proposto da un gruppo di parlamentari di entrambi i partiti americani. Forse chissà si potrebbe provare a fare lobby sostenendo che al posto della par condicio della Fairness Doctrine, il Parlamento USA potrebbe allargare la soglia d'accesso alla radiofonia, accontentando un po' tutti. Sul sito di Touch FM potete ascoltare lo streaming dei programmi, che musicalmente parlando sembrano molto curati. Del resto, Clemons si è fatto una lunga esperienza come DJ di WILD-FM, una stazione hip-hop e urban music passata al rock dopo essere stata rilevata da Entercom Communications. Prima di fare il DJ Charles è stato anche poliziotto di pattuglia, ma poi ha deciso di servire la comunità nera con una musica che, spiega, non imponga ai neri modelli troppo negativi.

He hopes his foot power can keep radio station on air
February 22, 2009

There are about 3,000 miles between Boston and Los Angeles, and Charles Clemons intends to walk every one of them. By his estimation, the trip will take 155 to 200 days if he travels between 20 and 25 miles a day. To fortify himself, he will start each day with a two-hour constitutional of stretching and reading from the Bible, the Torah, the Koran, and the dictionary. He has titled his long march the "Walk 4 Power."
Clemons is the owner and founder of TOUCH 106.1-FM, Roxbury's low-power unlicensed radio station. He is setting off on his quixotic quest to protest the fact that the Federal Communications Commission doesn't license stations with broadcast signals under 100 watts in crowded radio markets such as Boston's - a prohibition Clemons says puts stations owned and operated by African-Americans at a disadvantage. He hopes to bring attention to the issue with his long march, and to raise support for the Low Power Radio Act, which passed in the House, but not the Senate, in 2000.
TOUCH-FM itself has run afoul of the FCC. The station was fined $17,000 in June for broadcasting without an FCC license. TOUCH-FM hasn't paid the fine or stopped broadcasting, and the issue is ongoing. If a congressional act like the one Clemons supports were passed into law, his station could obtain a license and operate legally.
Clemons's trip is long on faith, short on details. He plans to start walking from Unity Plaza in Grove Hall at noon, March 2, and call in to TOUCH-FM to report on his progress. Beyond those details, few things have been planned. Clemons doesn't know where he'll sleep each night, or who he'll meet with. He is still searching for sponsors and logistical support. "It's hard to find sponsors for something positive," he says.


L'Imam di Cambridge spiega la tolleranza nello Swat

Oggi il quotidiano inglese Telegraph riporta dal Pakistan la curiosa storia di John Butt, uno dei cappellani di Cambridge. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare Butt è un cappellano di religione musulmana. La sua conversione risale alla fine degli anni '60, durante uno dei classici viaggi che i giovani ribelli di mezza Europa facevano in India. Lui veniva dall'Afghanistan e aveva traversato il confine nella regione della valle dello Swat, oggi teatro di aspri contrasti e combattimenti tra le forze governative pakistane e le tribù di ribelli vicini alle posizioni dei talebani. In questi giorni Islamabad è riuscita a stabilire una tregua nello Swat ma gli abitanti della zona continuano ad ascoltare gli incitamenti oltranzisti diffusi attraverso le radioline FM dai capi dei fanatici religiosi.
Quando arrivò qui Butt oltre a convertirsi decise anche di studiare per diventare Imam e con gli anni si è conquistato molto seguito. Tanto da aver pensato di fondarla lui, una stazione radio, una voce capace di diffondere in quella zona una interpretazione più moderata del Corano, un messaggio che potesse far capire che la religione non è per forza estremismo e guerra continua. La stazione si chiama Pact Radio e diffonde dal 2004. Ha anche un sito Web dove si trovano molte informazioni e vengono proposte soluzioni "alternative" per la risoluzioni di un conflitto che alla fine della giornata si ripercuote solo sui poveri abitanti di quella che era considerata la "Svizzera" pakistana, presi regolarmente tra due fuochi.

The Cambridge chaplain fighting fanaticism by radio in Pakistan's Swat valley

When residents of the lush mountain glades of Pakistan's Swat valley turn on their radios each evening, the harsh commands of Islamic extremists blare from the speakers. By Angus McDowall 21 Feb 2009

Militant broadcasters, whose followers have all but wrenched the area from Pakistani government control, use the airwaves as a bully pulpit, announcing the names of people they have killed.
For listeners who do not share their dream of turning the area into a Taliban mini-state, however, there is an alternative setting for the dial: courtesy of a local DJ whose more natural audience might be the well-heeled commuters of his native Surrey.
John Butt, a Cambridge University chaplain who was brought up in the affluent suburb of Walton-on-Thames, first set foot in Swat after arriving from neighbouring Afghanistan in 1969, when the area was a popular stop on the Asian hippy trail.
Charmed by the valley's rugged beauty and the simple lifestyle of its people, he converted to Islam, trained as a mullah, and has lived there ever since.
Facing the prospect of his adopted homeland being wrecked by the weapons of religious fanatics, he has fought back by setting up his own radio station dedicated to countering the militants' extremist message. The station - a current affairs and discussion broadcast which he describes as the local answer to BBC Radio's Five Live - offers more traditional and moderate interpretations of the Koran.
"It is a Five Live for the border region," said Mr Butt, 58, referring to the long, mountainous Pakistan-Afghan frontier. "The radicals use radio as a method to propagate militancy, But in fact the theology on which they base their arguments is quite shallow. As far as tradition is concerned, they don't have a strong case."
Once known as the "Switzerland of the Himalayas" for its ski resorts, grand mountain views, lush pine forests and turquoise lakes, Swat has been over-run in recent years by militants from Pakistan's lawless tribal regions.
Last week the Pakistani government agreed to let the militants impose Islamic law on Swat in return for a cease fire with the 20,000 government troops who have tried and failed to quell the insurgency.
The deal - which is also likely to involve an amnesty for the extremists responsible for a wave of bombings and murders - has drawn criticism from the West, with the American government saying it was worried about "a surrender" to the Taliban.
Mr Butt, who wears the traditional long robes and skull cap of a south Asian mullah, also fears the arrival of a warped form of Sharia heavily reliant on corporal punishment.
"For Sharia to be implemented properly, you need theologians, jurists, thinkers and judges to come up with a complete system," he said. "But there's a danger that they will simply introducing floggings. As a theologian and a citizen, I worry about that."
Mr Butt says much of the blame lies with the Pakistani army, whom he claims used heavy handed tactics in their efforts to fight the militants. The brunt of the recent fighting has fallen on the shoulders of civilians - the Taliban has bombed girls' schools and the government forces have shelled villages suspected of harbouring militants.
When he last took the long drive through the valley, Mr Butt came upon the scene of a devastated village. "Women were crying on the side of the road, besides themselves with anguish and grief," he said. "They told me that if they refuse to shelter militants they will be attacked. If they accept, the government will target them."
He also points to the West's role in the origins of the conflict by encouraging the foreign radicals who flooded into Afghanistan in the 1980s to wage jihad against the Soviet Union.
Mr Butt, who spends part of his year as the Muslim chaplain of Cambridge University, studied for 13 years of at the Dar ul-Uloom Deoband, the most influential Muslim seminary in south Asia. He set up the Pact radio station in 2004, staffed by local reporters he trained himself, to help disseminate the views of local people.
His programmes argue that the superficial - and dangerous - ideas preached by militants in Pakistan and Afghanistan are a deviation from the more profound message of Islam.
To reinforce these points, Mr Butt has tried to recruit reporters from local madrassahs because students with a strict religious training are better equipped to rebut extremism. One man who can attest to the dire conditions that now prevail in Swat is Waqar Ahmad Khan, a local politician whose brother and two nephews were murdered by the Taliban.
"Armed men surrounded my brother's house at night," he said. "They found my two nephews and shot them in front of my brother. Then they shot him and the servants and destroyed the house." Mr Khan faces the wrath of the Taliban himself: he is one of 45 men who have been ordered by them to stand before a religious court or face death. He has so far declined their offer.
But he is standing against a movement in the ascendency. The Taliban are able to play on local grievances about the state of secular justice - the corruption of the police, the bureaucratic inertia of the courts, and the heavy-handedness of the army. He said a recent army offensive had killed more than 1,200 civilians but little over 100 Taliban.
"The militants used the name of Islam and the common people extended their support in the hope that they would get easy and speedy justice," said Mr Khan. "I myself am a supporter of Sharia, but Sharia does not allow the killing of innocent people."
Enjoying better access to the villages and mosques than any other Westerner, Mr Butt has come to believe that the West has committed a serious strategic blunder in the fight against extremists.
For the proud mountain people of the border region, the vendetta is a central element of personal honour - and is now being turned against the West. "One big reason is that the West wants to solve problems by force," he said. "They create 100 enemies every time they kill 10 people with an air strike aimed at one militant."
As President Barack Obama orders another 17,000 troops to Afghanistan, he fears the war will be escalated. And while Mr Butt and his colleagues have so far escaped threats from the Taliban, he admits that the situation has deteriorated - creating a far more dangerous working environment.
"Our programmes were making a difference and grew very popular," said Mr Butt. "But with things the way they have been recently, it was like standing in the face of a torrent. It's very hard to say we're making a difference - but I think we are making a start on making a difference."

21 febbraio 2009

Debutta in AM nuova radio kirchnerista di Buenos Aires

Sembra destinata a diventare ancora più capillare in Argentina la presenza mediatica della famiglia presidenziale Kirchner e dei suoi ramificati interessi sia nel mondo industriale sia in quello sindacale. Il regolatore Comfer ha concesso infatti una licenza per la riapertura a Buenos Aires la stazione AM 750 Del Pueblo. La manovra è stata definita spergiudicata dagli altri pretendendenti alla frequenza in onda media, ben posizionate tra due emittenti molto ascoltate della capitale, Mitre e Radio 10 (quest'ultima l'ho citata recentemente ed è anch'essa entrata a far parte della galassia dei "K interessi"). La società aggiudicatrice si chiama Buenos Contenidos SRL ma il vero padrone, rivela l'ottimo blog El Mundo de la Radio di El Clarin è il sindacato dei portinai SUTERH, Sindicato Único de Trabajadores de Edificios de Renta y Horizontal, guidato da Víctor Santa María, figura apertamente kirchneriana. Un altro sito latinoamericano Radio y Televisión Americana, pubblica nel suo bollettino di ottobre 2008 una intervista a Gustavo Muro, direttore di Radio Pueblo SRL, una delle società che il Comfer non avrebbe preso in considerazione.
[20/2/2009] El Sindicato Único de Trabajadores de Edificios de Renta y Horizontal (SUTERH) de la Argentina, dirigido por el oficialista Víctor Santa María, obtuvo una licencia de radio en un lugar privilegiado del dial. La AM 750, ubicada entre Mitre y Radio 10, las emisoras privadas más escuchadas del país. La emisora buscará instalarse en el éter con fuerte contenido cultural y político y como una de las puntas de lanzas de la estrategia de medios del gobierno de Cristina Fernández. “El lugar no lo tomamos nosotros, salimos por licitación. La ubicación no tiene que ver con la potencia. El COMFER (Comité Federal de Radiodifusión) te da cierta potencia para que vos puedas salir”, aseguró el titular de SUTERH. El periodista Eduardo Aliverti, relacionado al proyecto, prefirió “no hacer declaraciones” aunque estaría trabajando con Santa María en el armado de la grilla. Información publicada en el diario Perfil (Argentina).
Il Diario Perfil è andato a intervistare Víctor Santa María, definendo apertamente la futura stazione AM 750 (una licenza che ha impiegato tre anni per essere autorizzata) "nueva radio kirchnerista" Alla domanda se davvero ritiene opportuno che un sindacato controlli una importante stazioni radio Santa María risponde da populista doc, ignorando completamente le regole non scritte dell'opportunità e dell'autocontrollo: tutto quello che non è vietato dalla legge è consentito.

Víctor Santa María cuenta detalles de la AM 750, la nueva radio kirchnerista

El gremialista revela cuándo estará en el aire y cuánto dinero invertirá. La relación del gobierno con los medios. La pauta oficial.

Por Juan Pablo Mansilla
20.02.2009


Ocupará un lugar privilegiado en el dial, entre Mitre y Radio 10, las emisoras privadas más escuchadas del país. Buscará instalarse en el éter con fuerte contenido cultural y político y como una de las puntas de lanzas del proyecto kirchnerista. La AM 750 será, después de mucho tiempo fuera del aire, una emisora administrada por el sindicato de porteros de edificios que dirige Víctor Santa María, hombre cercano a Alberto Fernández y figura prominente entre los sindicalistas y el PJ porteño.
Con la obtención por parte del SUTERH de la titularidad de la radio, llegó la polémica por los vínculos de Santa María con el oficialismo y las preguntas sobre la necesidad de que un gremio tenga una radio y sobre cuanto se invertirá en el emprendimiento.
El sindicalista planea lanzar la AM 750 el 25 de mayo por tratarse de una "fecha simbólica". La nueva radio será vecina de Cooperativa AM 740 que, por cercanía, verá afectados sus potenciales oyentes: "Es un tema técnico que tiene que resolver el COMFER por superposición", explica Santa María. "El lugar no lo tomamos nosotros, salimos por licitación. La ubicación no tiene que ver con la potencia. El COMFER te da cierta potencia para que vos puedas salir", agrega. El periodista Eduardo Aliverti, relacionado al proyecto, prefirió "no hacer declaraciones" aunque estaría trabajando con Santa María en el armado de la grilla.
"El verdadero cambio no es solamente estratégico sino cultural y eso se cambia a través de la comunicación y los medios. Por eso cuando se abrió la licitación para la frecuencia de la AM 750 nos presentamos y después de casi tres años pudimos lograr que se firme el decreto", comenta.

¿Cree que los sindicatos tienen que participar activamente en las licitaciones de medios?

Sí, claro. Todo lo que la ley no impida y permita es legal. Si vos me preguntás estratégicamente si el movimiento obrero debería tener un medio de comunicación, yo diría que sí. Para mí es estratégico y es un error político de la CGT no tenga un periódico. El único que tuvo mucho éxito fue la CGT de los Argentinos cuando lo dirigía Rodolfo Walsh con un equipo muy bueno desde lo cultural y lo político. Me parece que la CGT como movimiento obrero organizado necesita un medio de comunicación, es la forma de dar a conocer tus impresiones. La verdadera lucha es un objetivo cultural, los trabajadores necesitamos dar esa batalla y tiene que ser a través de un medio de comunicación.

¿Por qué demoró tanto la licitación?

El Estado es muy burocrático, me he dado cuenta.

¿Cuánto planea invertir?

Como toda radio. Primero, va a tener una financiación que tendrá que hacer el sindicato y depende el estudio que se ponga, que seguramente terminarán de ver ahora con el presupuesto final.

Pero hay una estimación

Sí, entre remodelación de estudios y equipamiento no tiene que superar los 150 mil pesos o algo por el estilo. Lo más caro que es la antena y los equipos de transmisión estamos en un convenio con la Universidad de Lomas de Zamora. El tema del lugar físico es un lugar que ya tenemos (N. del R.: en Perón y Callao, donde se encuentra la Fundación Caras y Caretas). Y después hay que ver el presupuesto de programación de una radio que creo que debe estar cerca de los cien mil pesos también.

¿Cree hay una avanzada por parte del gobierno en algunos medios?

Sé que el gobierno está trabajando muy bien en todo el tema medios. De hecho la designación de Tristán Bauer en el Sistema Nacional de Medios Públicos me parece muy positiva. Canal 7 está levantando muy bien la programación, Télam tiene una página moderna e interesante; una nueva Ley de Radiodifusión y un canal de noticias con el esquema del canal Encuentro. En ese tema el gobierno está trabajando muy bien con el tema medios.

Pero la crítica que le hacen algunos medios y oposición tiene que ver con el manejo de pauta oficial.

Bueno, pero hubo un fallo. Si hay una ley o algo que no se cumpla, tendrá que cumplirse. Espero que a nosotros nos den pauta.

Fairness, e Rush scrisse a Barak

Ci vuole una bella chutzpah, una bella faccia tosta, per scrivere a un presidente a cui appena ieri dicevi "spero che tu fallisca", una lettera aperta appellandosi allo stesso presidente e alla sua dottrina di docente di diritto. Eppure è quello che ha fatto - me lo ha segnalato Alberto, vecchio amico ma forse nuovo lettore - Rush Limbaugh, il famoso conduttore radiofonico ultraconservatore, pubblicando sul non meno conservatore Wall Street Journal una appassionata requisitoria contro l'eventuale approvazione di una nuova legge per la par condicio nell'etere.
Gli artifizi retorici del buon Rush, che la sa lunga al proposito, sono quelli che conosciamo noi dai vari dottori sottili di casa nostra. La Fairness Doctrine, che di fatto dice che i mezzi di comunicazione titolari di licenza dovrebbero dedicare equo spazio a punti di vista diversi, viene ovviamente definita "censura di stato". In nessun caso, e Limbaugh lo sa molto bene, un eventuale ripristino della par condicio equivarrebbe a un bavaglio. Lui e lo stuolo di commentatori di destra, molti dei quali assolutamente sgradevoli, come i nostri, non si vedrebbero togliere un solo minuto di trasmissione. Sono tutti programmi in syndication, che le stazioni radio continuerebbero a mettere in onda. Ma Limbaugh detta le regole della sua partita e la gioca, pretendendo che gli altri lascino che le regole siano definite "dal mercato". Perché, e proprio qui sta il punto, per Limbaugh, l'agorà delle idee è un "libero mercato".
Un'uscita di gusto discutible, ma visto il pulpito non è la prima e non sarà l'ultima. Sorvolando sulla sua dichiarazione da menagramo (e augurandosi il fallimento della politica presidenziale Rush ha detto in pratica di volere che l'intera America affondi), la lettera cita le dichiarazioni dello stesso Obama, che aveva chiesto ai membri del Congresso di non dare troppo retta alle tirate di Limbaugh e della destra radiofonica e di giudicare serenamente la sua politica, definendo questa esortazione come "un invito a non ascoltarmi". Che faccia tosta, buon vecchio Rush. Non te lo meriti proprio, il vittimismo da par condicio.

Mr. President, Keep the Airwaves Free
As a former law professor, surely you understand the Bill of Rights.

By RUSH LIMBAUGH

Dear President Obama:

I have a straightforward question, which I hope you will answer in a straightforward way: Is it your intention to censor talk radio through a variety of contrivances, such as "local content," "diversity of ownership," and "public interest" rules -- all of which are designed to appeal to populist sentiments but, as you know, are the death knell of talk radio and the AM band?
You have singled me out directly, admonishing members of Congress not to listen to my show. Bill Clinton has since chimed in, complaining about the lack of balance on radio. And a number of members of your party, in and out of Congress, are forming a chorus of advocates for government control over radio content. This is both chilling and ominous.
As a former president of the Harvard Law Review and a professor at the University of Chicago Law School, you are more familiar than most with the purpose of the Bill of Rights: to protect the citizen from the possible excesses of the federal government. The First Amendment says, in part, that "Congress shall make no law abridging the freedom of speech, or of the press." The government is explicitly prohibited from playing a role in refereeing among those who speak or seek to speak. We are, after all, dealing with political speech -- which, as the Framers understood, cannot be left to the government to police.
When I began my national talk show in 1988, no one, including radio industry professionals, thought my syndication would work. There were only about 125 radio stations programming talk. And there were numerous news articles and opinion pieces predicting the fast death of the AM band, which was hemorrhaging audience and revenue to the FM band. Some blamed the lower-fidelity AM signals. But the big issue was broadcast content. It is no accident that the AM band was dying under the so-called Fairness Doctrine, which choked robust debate about important issues because of its onerous attempts at rationing the content of speech.
After the Federal Communications Commission abandoned the Fairness Doctrine in the mid-1980s, Congress passed legislation to reinstitute it. When President Reagan vetoed it, he declared that "This doctrine . . . requires Federal officials to supervise the editorial practices of broadcasters in an effort to ensure that they provide coverage of controversial issues and a reasonable opportunity for the airing of contrasting viewpoints of those issues. This type of content-based regulation by the Federal Government is . . . antagonistic to the freedom of expression guaranteed by the First Amendment. . . . History has shown that the dangers of an overly timid or biased press cannot be averted through bureaucratic regulation, but only through the freedom and competition that the First Amendment sought to guarantee."
Today the number of radio stations programming talk is well over 2,000. In fact, there are thousands of stations that air tens of thousands of programs covering virtually every conceivable topic and in various languages. The explosion of talk radio has created legions of jobs and billions in economic value. Not bad for an industry that only 20 years ago was moribund. Content, content, content, Mr. President, is the reason for the huge turnaround of the past 20 years, not "funding" or "big money," as Mr. Clinton stated. And not only has the AM band been revitalized, but there is competition from other venues, such as Internet and satellite broadcasting. It is not an exaggeration to say that today, more than ever, anyone with a microphone and a computer can broadcast their views. And thousands do.
Mr. President, we both know that this new effort at regulating speech is not about diversity but conformity. It should be rejected. You've said you're against reinstating the Fairness Doctrine, but you've not made it clear where you stand on possible regulatory efforts to impose so-called local content, diversity-of-ownership, and public-interest rules that your FCC could issue.
I do not favor content-based regulation of National Public Radio, newspapers, or broadcast or cable TV networks. I would encourage you not to allow your office to be misused to advance a political vendetta against certain broadcasters whose opinions are not shared by many in your party and ideologically liberal groups such as Acorn, the Center for American Progress, and MoveOn.org. There is no groundswell of support behind this movement. Indeed, there is a groundswell against it.
The fact that the federal government issues broadcast licenses, the original purpose of which was to regulate radio signals, ought not become an excuse to destroy one of the most accessible and popular marketplaces of expression. The AM broadcast spectrum cannot honestly be considered a "scarce" resource. So as the temporary custodian of your office, you should agree that the Constitution is more important than scoring transient political victories, even when couched in the language of public interest.
We in talk radio await your answer. What will it be? Government-imposed censorship disguised as "fairness" and "balance"? Or will the arena of ideas remain a free market?

20 febbraio 2009

Wunder Radio, anche per smartphone Windows


Ultimamente Windows Mobile si è visto rubare il palcoscenico dalle numerose applicazioni per iPhone, specie sul versante dei client per l'ascolto degli streaming radiofonici via Web. Ora Wunder Radio, sviluppato da Jeyo per conto del sito meteorologico Weather Underground, che era già disponibile per il telefonino Apple, ora è stata rilasciata anche per l'ambiente smartphone di Microsoft. Installando Wunder Radio sul proprio smartphone Windows Mobile ci si può sintonizzare su qualcosa come 36mila stazioni e flussi audio raccolti nel database di Radio Time. Ma il programma non è gratuito.

February 19, 2009 3:35 PM PST
Wunder Radio reaches out to Windows Mobile
by Jessica Dolcourt

There's no shortage of streaming radio apps for mobile phones, but lately it seems that far more have been readied for the iPhone than for Windows Mobile. On Thursday, Wunder Radio, already a popular iPhone radio app, also became available for Windows Mobile phones.
It may not be the prettiest radio app out there, but Wunder Radio packs in a ton of stations provided by Radio Time, around 36,000. The stations span everything from talk radio and Weather Underground's local weather reports to the browsing, searching, and genre-scouring you'd expect from a streaming radio application. The search engine, we might add, is sensitive to radio show and show host names in addition to station names and call letters. If your smartphone or Pocket PC is GPS-enabled, Wunder Radio can fetch some of your local stations.
Wunder Radio's extras are also serviceable--you'll be able to save and view favorites, stream stations in the background, and open a URL from the application. In addition to the standalone application, Wunder Radio installs a home screen plug-in onto most phones (our Samsung Omnia's default theme blocked this) that streams program and song information and offers a shortcut to favorite stations.
Price may be the only major sticking point with Wunder Radio. The Windows Mobile version costs just shy of $10 as part of a 30-day promotion, after which the app's price shoots up to $14.99. While competing radio applications like Pandora for Windows Mobile don't have the breadth of Wunder Radio's stations, or even its goal (Pandora Radio is concerned with music discovery, not with talk radio and finding particular stations), Pandora's free application may satisfy many music-seekers. For those with more specific tastes, Wunder Radio's broad tuner gives you a good chance of finding what you seek. A free, 15-day trial period gives you time to bond with the app, after which you'll decide if you're ready to buy.

Note: As it goes with streaming radio apps, faster data connection speeds through 3G and Wi-Fi produce the best sound, with fewer interruptions and skips.

Update 2/19/09 at 5:00 PM PT: Wunder Radio does not fully support phones with a WQVGA resolution. These phones should still receive audio, but may not display images. Jeyo, the company that developed Wunder Radio for Weather Underground, told us that support for these phones will be added next.


Fairness: piccola storia della par condicio USA

Il Time di questa settimana dedica questo commento di Dan Fletcher sulla questione della Fairness Doctrine, la legge americana sulla par condicio, con una breve storia che ne ripercorre le origini di fine anni '40, l'accantonamento negli anni '80 e i successivi tentativi di reintegrazione. Non sembrano esserci troppe possibilità che la par condicio passi al Congresso (le ultime presidenze hanno sempre minacciato il veto e Obama l'altro giorno ha fatto sapere di non ritenerlo opportuno) ma come scrive il Time entrambi gli schieramenti - quello dei democratici che la reclama a gran voce per riequilibrare il predominio della destra nelle trasmissioni radiofoniche e quello delle radio conservatrici che temono viceversa di essere imbavagliate - stanno sopravvalutando una normativa che non è mai stata applicata ai conduttori della talk radio e certo non potrà trascinare nuovi ascoltatori verso la nicchia dei programmi liberal. E' però interessante vedere come la stampa americana affronta, in modo magari acceso ma sempre molto rispettoso delle posizioni di tutti, la questione delle regole riguardanti il dibattito politico, la libertà di espressione e i fondamentali meccanismi di creazione del consenso.

Friday, Feb. 20, 2009
The Fairness Doctrine
By Dan Fletcher

It's as predictable as Rush Limbaugh sparking a controversy: every few years, someone in Congress brings up the Fairness Doctrine. In 1987 the FCC abolished the policy, which dictates that public broadcast license-holders have a duty to present important issues to the public and — here's the "fairness" part — to give multiple perspectives while doing so. Now, more than 20 years later, a group of Democratic legislators are calling for it to be brought back to life. "I absolutely think it's time to be bringing accountability to the airwaves," said Michigan Senator Debbie Stabenow.
The news has outraged conservatives, who see the proposal as a transparent attempt by Democrats to muzzle talk radio bigwigs like Sean Hannity and Limbaugh. But the latest effort, backed informally by Congressional heavyweights including House speaker Nancy Pelosi and Senator John Kerry, raises old questions about the government's role in regulating the airwaves.
The act is rooted in the media world of 1949, when lawmakers became concerned that by virtue of their near-stranglehold on nationwide TV broadcasting, the three main television networks — NBC, ABC and CBS — could misuse their broadcast licenses to set a biased public agenda. The Fairness Doctrine, which mandated that broadcast networks devote time to contrasting views on issues of public importance, was meant to level the playing field. Congress backed the policy in 1954, and by the 1970s the FCC called the doctrine the "single most important requirement of operation in the public interest — the sine qua non for grant of a renewal of license."
The Supreme Court proved willing to uphold the doctrine, eking out space for it alongside the First Amendment. In 1969's Red Lion Broadcasting Co. v. FCC, journalist Fred Cook sued a Pennsylvania Christian Crusade radio program after a radio host attacked him on air. In a unanimous decision, the Supreme Court upheld Cook's right to an on-air response under the Fairness Doctrine, arguing that nothing in the First Amendment gives a broadcast license holder the exclusive right to the airwaves they operate on. But when Florida tried to hold newspapers to a similar standard in 1974's Miami Herald Publishing Co. V. Tornillo, the Supreme Court was less receptive. Justices agreed that newspapers — which don't require licenses or airwaves to operate — face theoretically unlimited competition, making the protection of the Fairness Doctrine unneeded.
The doctrine stayed in effect, and was enforced until FCC chairman Mark Fowler began rolling it back during Reagan's second term — despite complaints from some in the Administration that it was all that kept broadcast journalists from thoroughly lambasting Reagan's policies on air. In 1987, the FCC panel repealed the Fairness Doctrine altogether with a 4-0 vote.
Congress has regularly tried to bring the doctrine back ever since. Reagan and George H.W. Bush both quashed Congressional initiatives by threatening vetoes, and a 2005 attempt to reinstate the doctrine didn't make it out of committee. Now, with Democrats in control of Congress and the White House and with conservative talk radio hosts — long a thorn in liberal sides — taking to the airwaves to blast President Obama's stimulus package, interest in the Fairness Doctrine is peaking once again.
Conservatives have reacted vehemently. Limbaugh has promised he's "not going down without a fight" and calls the Fairness Doctrine just "the tip of the iceberg" of an attempt by the federal government to expand its power. Newt Gingrich called the Fairness Doctrine "Affirmative Action for liberals" and Hannity called it "an assault on the First Amendment."
Both sides are likely overstating the doctrine's import. Even if it were to return, liberals would have a hard time co-opting the Fairness Doctrine to limit conservative talk radio to the degree they might like. The FCC has never applied the Fairness Doctrine to a talk radio host, nor does the regulation force stations to give equal time for every perspective. Further, the point might be moot without support from the Oval Office — which the doctrine does not currently enjoy. "As the President stated during the campaign, he does not believe the Fairness Doctrine should be reinstated," a White House spokesman said Feb. 18. Assuming the regulation doesn't get its renaissance this time, give it a few years. If history's any indication, the Fairness Doctrine will rear its head again.

19 febbraio 2009

Benvenuta "nuova" Newsline!

Gli amici di NL Newslinet hanno appena inaugurato la nuova veste grafica del sito. Complimenti a Massimo e a tutti i colleghi della redazione della testata telematica su media, Internet e regolamentazione!

Talk radio liberal allo sbando nell'America di Obama

E' forte in queste ore la tentazione di spargere sulle macerie del Partito Democratico veltroniano le ulteriori lacrime del confronto, elettoralmente impietoso per la sinistra italiana, con l'America del presidente Obama. Ma se andiamo oltre le cifre altisonanti del successo elettorale, solleviamo il velo televisivo delle folle che acclamano una svolta attesa dopo i deludenti anni di Bush (mentre qui i delusi semmai rafforzano il deludente), scopriamo che il dibattito politico negli Stati Uniti mostra parecchie aree oscure e contraddittorie. Una di queste è il perenne guado di difficoltà economiche attraversato dai programmi radiofonici di ispirazione democratica e liberal. A fronte di una destra radiofonica sempre più pimpante, ascoltata e danarosa, gli animatori dei talk show progressisti, inclusa la popolare Randi Rhodes, oggi addirittura impossibilitata a mettere in onda il suo programma, sono assolutamente minoritari e non riescono a trovare pace e ascoltatori. Dopo le difficoltà di Air America, network liberal per eccellenza, ceduto, ricomprato e sempre in bilico, ora è la volta di Nova M, finora ultimo rifugio della Rhodes. In questo articolo del Wall Street Journal si racconta che anche Nova M ha dovuto chiedere la procedura fallimentare. Andando sul sito Web dell'organizzazione, si legge della creazione di un nuovo network, On Second Thought ("ripensandoci"), che con tutte le probabilità non porterà ad alcun ripensamento da parte del pubblico. Il cuore della talk radio americana batte a destra, non a sinistra. In ogni caso questa è la pagina degli stream di Nova.
Strano destino, quella del giornalismo radiofonico di sinistra, che affonda proprio mentre le ragioni del progressismo trovano a Washington la loro massima affermazione. Intanto, proprio da Washington arriva una parola forse definitiva sul problema della possibile reistituzione della Fairness Doctrine, la par condicio: una legge che imponeva alle stazioni radio l'equal time sui dibattiti politici e che era stata mandata in pensione dall'amministrazione Reagan. Oggi che alcuni parlamentari parlano di ripristinarla, la talk radio conservatrice sta erigendo le sue barricate. Ma ieri, un portavoce presidenziale, Ben LaBolt, ha reso noto a FoxNews (altro baluardo del giornalismo schierato a destra), che il presidente Obama non pensa affatto che sia il caso di rispolverare la par condicio. Dopo tutto Obama è un giurista esperto, un teorico, e sa che una legge di questo tipo, oltre a incorrere in possibili conflitti costituzionali, peserebbe negativamente sulla percezione della sua politica.


Liberal Nova M Radio Files for Liquidation
By SARAH MCBRIDE

Nova M Radio Inc., a competitor to troubled radio network Air America, is filing for bankruptcy liquidation, according to the company's co-founder, amid mounting disarray in the small world of liberal talk radio.
Anita and Sheldon Drobny, a married couple from Chicago, founded Nova M in 2006 and have been funding the business partly out of their own pockets. Compounding their troubles: Nova M's highest-profile host, Randi Rhodes, vanished from the airwaves earlier this month. Mrs. Drobny also said that her husband is currently hospitalized for problems stemming from the stress of dealing with the network, which has 34 affiliates.
Nova M hired Ms. Rhodes last year after she fell out with Air America, which is now run by Pendulum Media LLC. A person familiar with the matter says that Nova M was supposed to have promised to cover certain legal costs for Ms. Rhodes, who some herald as the liberal answer to Rush Limbaugh. But she quit after discovering that her employment contract didn't offer such indemnification.
A message on Ms. Rhodes's Web site blames her disappearance on Nova M's failure to correct an unspecified problem and says she is seeking a new home for her show. Ms. Rhodes's lawyer, Robert Gaulin, blamed "technical problems." Anita Drobny says she can't discuss the terms of Ms. Rhodes's contract.
Stations that aired Ms. Rhodes are left scrambling. KKGN "Green 960" in San Francisco has found a replacement. But programming director John Scott fumed in a posting on the station's Web site that while conservative radio is organized, liberal radio is plagued by "drama, inconsistency, miscommunication, ego and a trail of wreckage."
Ms. Rhodes has been replaced on station WJNO in West Palm Beach, Fla., by conservative talk host Sean Hannity.
Ms. Rhodes left Air America last year after she made inflammatory comments about Geraldine Ferraro and Hillary Clinton during a stand-up comedy performance. Although Air America has found new financial backers, it doesn't have the high profile its founders had hoped for. The Drobnys, who helped get Air America off the ground, are no longer involved with that company.
Nova M's other host, Mike Malloy, is switching to another would-be Air America competitor: Phoenix-based start-up On Second Thought Radio Network LLC. The backer of On Second Thought, Dr. Mike Newcomb, who was involved with Nova M until last year, describes his new network as "talk radio for independent minds." He plans to use former Nova M station KNUV in Phoenix as his company's flagship.
Ms. Drobny says she and her husband had poured their own money into Nova M, but the business became unsustainable last fall. As advertising revenue plummeted, so did the Drobnys' personal portfolio, making it impossible for them to keep supporting the company. Toward the end, Nova M lost $100,000 a month. The financial stresses eventually affected her husband's health, she says, leading to the breakdown that landed him in the hospital.
"There were so many wealthy progressives out there that could have made [progressive radio] happen," she said, but they didn't want to help. "It ended up being on Sheldon's shoulders."

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Obama Nixes Fairness Doctine Revival
By Anne E. Kornblut

President Obama does not support reviving the so-called Fairness doctrine, an aide said on Wednesday, knocking down speculation that Obama was open to reinstating the rule requiring broadcasters to air alternate perspectives on controversial issues.
Some administration officials had made non-committal remarks about the policy. But Ben LaBolt, a White House spokesman, said Obama "does not support the Fairness Doctrine," and never had. He pointed to comments from a spokesman during the 2008 campaign to that effect, saying Obama was now "reaffirming" his opposition to the abandoned rule.
Conservatives fiercely oppose the doctrine, and have threatened to cut off funding to the Federal Communications Commission if it tries to impose editorial limits on broadcasters, as some Democrats have occasionally urged.